Storia

1964. L’inizio

La storia prende inizio grazie all’intuizione e alla caparbietà del dottor Ferruccio Poli, al tempo padre di un bambino di sette anni con grave disabilità intellettiva.
Consapevole che per suo figlio si prospettasse un futuro di emarginazione – dalla scuola, dal lavoro e dalla società – e fossero disponibili solo frammentarie iniziative di carità o il ricovero negli ospedali psichiatrici, in caso di peggioramento, decise di far sentire la sua voce e quella di altri genitori nella medesima situazione.
Il momento storico era particolare e pareva essere quello giusto, stavano emergendo nuovi gruppi sociali alla ricerca di una loro identità: studenti, donne, operai. Perché non portare all’attenzione pubblica anche le problematiche supplementari di una famiglia con un figlio disabile? Perché non evidenziare il bisogno delle persone con disabilità di essere accettati e di poter contare su attenzioni e programmi speciali?

Questo gruppo di coraggiosi e lungimiranti genitori aprirono a Vicenza una sezione di Anffas (Associazione Nazionale Famiglie Fanciulli Subnormali), a sostegno dell’associazione nata a Roma nel 1958, dalla volontà di Maria Luisa Menegotto.

1966. Vicenza a fianco di ANFFAS Nazionale

Una delle prima battaglie di Anffas Nazionale riguarda l’inserimento dei bambini disabili nelle strutture scolastiche: la scuola è un diritto ed un dovere per tutti i cittadini italiani, a prescindere dal censo e dalle condizioni di salute di ciascuno.
Il percorso di accoglienza è difficile e lungo: nel corso degli anni si passa dalle classi speciali all’integrazione scolastica.
Ma la lotta, perché di vera lotta si tratta, per la tutela dei diritti delle persone svantaggiate è solo agli inizi: ci si deve confrontare con i problemi di formazione degli insegnanti, di sensibilizzazione della cittadinanza e delle istituzioni, di ricerca di risorse per realizzare i servizi necessari.

1968. Intanto, nel resto del Paese e nel mondo…

Il 2 Aprile 1968 ci fu l’approvazione, in Italia, della Legge n. 482, la prima legge organica sul collocamento obbligatorio e, a livello internazionale, la creazione del simbolo che indica l’accessibilità.
La designer danese Susanne Koefoed realizzò una carrozzina stilizzata per rappresentare le persone con disabilità. Il disegno fu integrato da alcune modifiche dell’allora membro della commissione del Rehabilitation International per gli ausili tecnici, Karl Montan, che aggiunse un cerchio a simboleggiare la testa di un essere umano.

Ciò che abbiamo oggi, quindi, è il simbolo internazionale di accesso, noto anche con il nome di ISA, International Symbol of Access, e simbolo internazionale di accessibilità. La grafica è abbastanza semplice e statica, e con la presenza della carrozzina che richiama appunto al concetto di disabilità.

1970. Nascita del centro Anffas di Lisiera

Cosa sarebbe accaduto a questi ragazzi una volta terminato il periodo scolastico? Questa è la seconda grande sfida, che i familiari di Anffas si trovano a intraprendere.
L’idea è quella che anche per i ragazzi con disabilità ci siano possibilità di recupero o di sviluppo di capacità manuali idonee e che possano pertanto accedere a percorsi di formazione professionale.
Mancano finanziamenti e una sede per svolgere le attività. I primi arrivano dalla Regione, dopo pervicace insistenza e numerosi tentativi; la seconda da un fabbricato di proprietà della Diocesi di Vicenza non utilizzato, a Lisiera di Bolzano Vicentino.
L’Amministrazione provinciale acquisisce lo stabile e lo dà in uso alla Sezione Anffas di Vicenza: nasce così, nel 1970, il Centro Anffas di Lisiera.
Viene trovato personale idoneo ad insegnare ai ragazzi alcuni “mestieri” e partono i primi corsi, anche con la partecipazione diretta e quotidiana di alcuni genitori.

Anni Settanta. Le associazioni si moltiplicano

Negli anni Settanta, Anffas di Vicenza amplia il suo raggio d’azione a tutta la provincia ed in particolare a Valdagno e Bassano del Grappa.
Successivamente le delegazioni di Bassano del Grappa e di Valdagno diventano esse stesse Sezioni Anffas autonome, seguite, qualche anno più tardi da Lonigo (Anffas Basso Vicentino): anche anche qui viene realizzato un centro occupazionale.
Nel frattempo nel Vicentino sorgono, sulla strada tracciata da quei primi genitori pionieri, altre Associazioni di famiglie di disabili, altri centri ed altre Cooperative sociali.

Solo negli anni Settanta, sulla scia di una rivoluzione culturale e sociale, una ritrovata sensibilità nei confronti dei soggetti più svantaggiati ha condotto a interventi normativi finalizzati a riconoscere e a dare un fondamento ai diritti declamati dalla Carta costituzionale anche nei confronti delle persone con disabilità, per favorire il loro inserimento nella vita sociale e nel mondo del lavoro.

Il 1981 venne proclamato dall’ONU “Anno Internazionale delle Persone con Disabilità”

Il 1981 fu proclamato dall’ONU Anno Internazionale delle Persone con Disabilità e vide la nascita, tra le tante iniziative, di una delle prime richieste medico-sociali sull’integrazione sociale, con particolare riguardo all’integrazione lavorativa, atte a mettere in relazione i livelli delle attitudini professionali delle persone cin disabilità con i livelli delle prestazioni richiesti nei diversi ambienti lavorativi, allo scopo di attuare corrette modalità formative programmabili sulle specifiche potenzialità di ciascuno.

Nel frattempo, i giovani genitori fondatori erano ormai diventati, per la maggior parte dei casi, anziani genitori ed iniziavano a preoccuparsi del futuro dei propri figli, ormai adulti.

Anni Ottanta. Le famiglie iniziano a pensare al futuro

Cosa sarebbe avvenuto una volta che le forze dei genitori fossero scemate o quando essi non ci sarebbero più stati?
Il dopo di noi diviene uno slogan anche dell’Associazione, tanto che anche oggi più che una frase è diventato un concetto: il principe dei problemi per tutte le famiglie dei disabili intellettivi.
Negli anni Ottanta, la Sezione di Vicenza di Anffas riceve un lascito testamentario importante: alcuni appartamenti siti in viale Trieste e una somma di denaro. Il lascito, unito alla collaborazione con alcune Suore, che mettono a disposizione un appartamento in contra’ Burci, permette di realizzare la prima casa-famiglia , in grado di ospitare sei ragazzi.
Nel frattempo Anffas Vicenza inizia una puntuale ricerca di fondi per ristrutturare la nuova proprietà, adattandola alle esigenze dei futuri ospiti. Anche grazie al contributo di Regione Veneto e Fondazione della Cassa di Risparmio di Verona, Vicenza, Belluno ed Ancona, verso la fine degli anni Novanta i lavori presero avvio.

2000. Inaugurata la Comunità Alloggio di Vicenza

Viene inaugurata la nuova Comunità Alloggio di viale Trieste a Vicenza per le persone che non hanno più la loro famiglia. Un importantissimo traguardo per tutta la comunità Anffas Vicenza.

Dopo di Noi è il termine col quale i genitori di persone con disabilità indicano il periodo che seguirà alla loro dipartita: si chiedono, in pratica, cosa sarà del nostro congiunto disabile dopo di noi, ovvero quando noi ci saremo più ad assisterlo? Chi se ne prenderà cura in modo adeguato? Si tratta di una domanda angosciante, che da tempo le famiglie italiane hanno sottoposto alla politica, chiedendo a più parti di intervenire in modo da creare degli strumenti in grado di assicurare un futuro sereno  a tutte quelle persone che, con disabilità, non potranno più,  ad un certo punto della loro vita, contare su un supporto famigliare.

2008. Costituita Fondazione Ferruccio Poli

Il 29 Gennaio 2008, viene costituita Fondazione Ferruccio Poli Onlus, per volontà di ANFFAS Vicenza Onlus con finalità di gestire le attività di cura, assistenza ed educazione delle persone disabili e, in questo modo, permettere ad ANFFAS Vicenza Onlus di focalizzare l’attenzione sulla promozione dei diritti delle persone con disabilità, scopo per cui è nata.

Il 31 Marzo 2008, mediante l’atto di donazione modale, Fondazione ANFFAS Vicenza Ferruccio Poli Onlus ha iniziato la sua attività di gestione dei servizi.

Attualmente la Fondazione gestisce Centri Diurni a Lisiera di Bolzano Vicentino (Vicenza), la Bottega A Mano Libera e una comunità alloggio a Vicenza. Sempre a Lisiera possiede un appartamento che utilizza principalmente per il Progetto di Vita Indipendente.

22 Giugno 2016. Approvata la Legge Dopo di Noi

Entrata in vigore il 25 giugno 2016, è stata emanata per favorire il benessere, la piena inclusione sociale e l’autonomia delle persone con disabilità grave, per il raggiungimento dei quali il legislatore ha previsto importanti strumenti pubblici e privati, questi ultimi accompagnati da significativi sgravi fiscali. Obiettivi sono, altresì, la protezione, la cura, l’assistenza, la de-istituzionalizzazione, l’autonomia e l’indipendenza delle persone disabili.

Per consentire la realizzazione di un “programma di vita” del disabile grave, idoneo a soddisfare le sue necessità e bisogni, sono stati introdotti importanti sgravi fiscali per agevolare la costituzione di fondi speciali – composti da beni sottoposti a vincolo di destinazione e disciplinati con contratto di affidamento fiduciario – anche a favore di onlus che operano prevalentemente nel settore della beneficenza.

Leggi il Testo di Legge completo

2017. Introdotto il Percorso Autismo

Grazie alla sua lunga esperienza e all’investimento in termini di formazione e realizzazione di servizi, a partire del 2017 Fondazione Ferruccio Poli offre, accanto ai percorsi per persone con disabilità intellettiva, un percorso specifico per persone con Disturbi del Neurosviluppo.

Sia all’interno del Centro diurno che della Comunità alloggio, le persone con autismo possono trovare una risposta professionale ed efficace ai loro bisogni. Le persone che usufruiscono di questo tipo di Percorso possono contare inoltre su un servizio di mensa e trasporto dedicati, differenziati dal Percorso Disabilità.

Le attività dedicate sono curate e programmate da un’equipe dedicata e specializzata che viene costantemente supervisionata.

2019: Introdotto Progetto di Vita

Alla luce delle normative in vigore ma soprattutto della necessità di mirare efficacemente gli interventi a favore delle persone con Disturbi del Neurosviluppo e/o Disturbi psichiatrici Fondazione Ferruccio Poli offre sul territorio un modello innovativo per la costruzione e il monitoraggio del Progetto di Vita.

Si ritiene pertanto doveroso e strategico avviare percorsi condivisi da tutti i soggetti territoriali, che siano in grado di consolidare e potenziare le risorse e le eccellenze presenti, incrementando le opportunità reali, garantendo qualità, appropriatezza e integrazione dei servizi.

L’Associazione Anffas Vicenza, come capofila progettuale, propone un modello sperimentale innovativo per la definizione del PROGETTO DI VITA che richiede la definizione di un Protocollo d’Intesa che coinvolge tutti i principali soggetti attori del nostro territorio.

Oggi. Ricordare il ieri per affrontare il domani

Dopo quasi sessant’anni di storia, Fondazione Ferruccio Poli Anffas Vicenza onlus opera ogni giorno, ricordando ogni singola battaglia portata avanti da quei genitori pionieri, che decisero di non accettare la disabilità dei loro figli come una punizione o come un’onta familiare, ma di trasformarla in un’occasione di miglioramento e nell’opportunità di agire per promuovere i diritti dei più indifesi.

Ricordare il passato permette ai familiari di oggi di lottare con la stessa determinazione che ebbero i loro predecessori.